Nell’attuale periodo storico – in cui disgregazione dell’unità familiare, separazioni e divorzi coinvolgono un numero sempre maggiore di famiglie – la fragilità emotiva e relazionale dei soggetti coinvolti, con un focus particolare sui figli – impotenti spettatori della “Guerra dei mondi”, deve essere attenzionata.
All’interno di queste dinamiche conflittuali la mediazione familiare è occasione per ristabilire un canale comunicativo cercando di dare una nuova e diversa forma ad un progetto familiare dove i genitori – INSIEME e NONOSTANTE la fine del loro rapporto – possano rimanere custodi del “superiore interesse” dei propri figli e dove i figli possano mantenere relazioni, affetti e frequentazioni significative con entrambe le figure genitoriali.
Di questo si è parlato, in occasione del ventennale dell’Associazione Italiana Mediatori Familiari, lo scorso venerdi 17 maggio al Convegno Scientifico Nazionale “I figli al centro. Famiglie e mediatori insieme”.
Fil rouge la centralità dei figli: figli che hanno diritto ad essere ascoltati, ad essere preservati dai litigi dei genitori e non esserne “merce di scambio o accusa”, figli che hanno diritto ad una crescita serena e armoniosa, figli che hanno diritto di dire come la pensano, figli che hanno il diritto di rimanere figli.